28 novembre 2012

Lettera numero ott-o: Il mondo è piccolo, il mondo è grande...


Vasile ha 54 anni ed è un distinto signore romeno che abita in un elegante quartiere di Cluj Napoca non lontano da una delle importanti sedi universitaria della bella città della Transilvania.
Vasile è un avvocato molto bravo ed impegnato anche nel sociale ed è un supporter del Chelsea per via del fatto che suo nonno emigrò in Inghilterra oltre 100 anni fa e venne assunto come stalliere per un ex giocatore del club londinese divenendone anche grande amico.

A vent’anni il giovane protagonista,come la stragrande maggioranza dei rumeni, lottava per mangiare. Il caro Ceauşescu  infatti decise di voler pagare il forte indebitamento del suo paese verso l’ estero attraverso la vendita dei prodotti alimentari affamando di fatto il proprio popolo.

Il giovane studente di giurisprudenza credeva in questo progetto assurdo come molti connazionali al punto tale che con grandissima fatica, riuscirono nell’intento pochi mesi prima che il dittatore rumeno cadde.
Vasile lavorava sodo per mantenere gli studi ed aiutare la giovane madre vedova con altri quattro fratelli: di notte passava tre ore dal fornaio dove riusciva a rubare qualche panino e ricevere pochi LEI   poi era la volta del muratore e successivamente dell’avvocato dal quale rubava il mestiere e diverse ore di sonno arenato sulla macchina ciclostile. Il peggior ricordo di quel periodo era proprio la fame e la paura di non procurare abbastanza cibo per i suoi fratelli e sorelle più piccole.

Ogni martedì mattina Vasile non rinuncia ad una passeggiata più lunga con il suo cagnolino bastardino Pinko  lungo il Parco Aurel Vlaicu per poi far l’ora di pranzo perdendosi a guardare le migliaia di bei cibi nazionali nel mercato di IRA e si sente fortunato nel poter acquistare ciò che desidera per cena in compagnia dei suoi  due figli che lo vengono a trovare ogni volta che gioca il Chelsea.  
La cosa che però Vasile fa con più piacere è collezionare francobolli , lettere e documenti. Segue una tematica molto difficile e particolare: zoologia aereospaziale. Raccoglie insomma documenti vari con tutti gli animali che l’uomo ha mandato sullo spazio per un lungo viaggio senza ritorno. Senza ritorno grazie al cielo, saranno anche quei difficili momenti da bravo ragazzo che si sforzava di credere in un assurdo progetto di un megalomane così tanto convinto di essere amato dal proprio popolo che finì per essere isolato dagli altri leader comunisti , deposto e giustiziato .  Sembra passato un secolo ma sono appena 23 anni e mentre il nostro avvocato sistema i suoi bei francobolli e le sue "buste primo giornoarchivia probabilmente un epoca.

 
Che splendida giornata oggi a Wellington, un perfetto novembre per portare i pargoli in giro per uno dei moltissimi spazi pubblici della ridente città neozelandese. Non è un caso che Mary Elisabeth 42 anni madre di due splendidi bimbi di 13 e 6 anni, abbia deciso di passeggiare portandoli al “Hobbit Artisan Market”, l’attrazione messa in piedi dall’assessorato al turismo per dare l’opportunità a molti artigiani di creare e vendere i propri oggetti artigianali interamente ispirati alla trilogia Tolkeniana  diretta dal meticoloso Peter Jackson .

La vita adesso scorre tranquilla per la solare Mary Elisabeth che guarda incantata i suoi prodigi mentre si fanno ipnotizzare da un mago ritrattista e la sua scimmietta che provvede a rifornire il “maestro” dei colori necessari senza sbagliarne uno! Davvero incantevole. Naturalmente in ogni fiaba c’è una strega cattiva ma nella realtà non sempre c’è un principe azzurro. Una delle ultime volte che Mary venne pestata a sangue dal suo ex-marito era incinta di Tommy ed il povero Jason di quasi 7 anni,terrorizzato, si nascondeva dietro la grande libreria dove la sua mamma profumata teneva, oltre ai molti libri ereditati dal nonno marinaio, decine di raccoglitori pieni di francobolli antichi e davvero ben  curati dall’anziano marittimo.

Splendide pagine di antichi Commonwealth con alcune lettere di valore viaggiate da Isole Mauritius , Barbados e Sud Africa. E che dire di quello splendido frammento delle Hawaii con una coppia di “missionari”  in uno dei primissimi giorni di emissione.                                              Eccezion fatta per quest’ultima emissione così chiamata proprio perché utilizzata dai missionari cristiani d’istanza nello splendido paradiso terrestre chiamato con il nome di uno dei tipi di lava che uno dei suoi vulcani non smette di produrre, le altre rarità filateliche isolane erano state spedite con molte probabilità da vecchi marinai in stile film sui pirati.
Un giorno mentre la strega cattiva Charles eruttava violenza ed odio verso la propria dolce metà decise che le sue nocche non si sarebbero sporcate con il sangue della povera Mary ma si sarebbero accanite contro quella parete di libri e ricordi: un pezzo di storia intrisa di legami affettivi e dolci ricordi del vecchio nonno tremendamente buono ed incredibilmente rugoso come un coccodrillo. Charles infatti decise di prendere tutti quei bei libri e raccoglitori di francobolli di accatastarli in giardino per farne un bel falò: il grandissimo bastardo non sapeva che fu proprio quella l’ultima volta che avrebbe fatto male a sua moglie ed ai suoi figli.

Si perché Mary Elisabeth amava leggere le fiabe al piccolo Jason e quando le fiabe “si ripetevano spesso” era solita prendere uno di quei raccoglitori di francobolli e mostrando al piccolo quegli strani pezzettini di carta vecchia, inventava storie bellissime ambientate in quei posti esotici dai quali provenivano. Erano storie di pirati e di bucanieri, di saltimbanco ma anche storie di epici marinai inglesi dal volto tumefatto dal vento e dal sole. Jason era incantato mentre la dolce madre viaggiava in mondi mai esistiti, o forse si. Ascoltava la voce come fosse musica ed accarezzava quelle vecchie lettere come volesse percepirne le vibrazioni ad esse legate o forse per immaginare il bisnonno marinaio che cantava canzoni incomprensibili  al timone di velieri straordinari con infiniti alberi e sempre pronti a respingere i marinai malvagi che tentavano di impossessarsi del prezioso carico della nave.  Quel giorno Charles Edeltown fu così meschino da voler distruggere la propria compagna nel suo immaginario, in quello scampolo di felicità che si ritagliava sul divano con il proprio bimbo ed accarezzava il secondo non troppo al sicuro nella panciona tonda tonda.
Quello fu troppo. Il resto è cronaca triste cui seguì un arresto ed un incriminazione per molti anni ed una interdizione severissima per proteggere quella famiglia a metà fortemente unità dall’amore ed umiliata dal troppo dolore.

Sono passati già 5 anni e Mary Elisabeth madre single tira avanti la famiglia con fatica e l’aiuto di alcuni vicini di casa ma ogni mese riserva un piccolo budget per acquistare qualche francobollo di posti strani per poter riprendere la sua tradizione narrativa con il figlioletto minore Tommy che porta il nome del suo nonno marinaio. Niente di raro e vissuto, si capisce, ma assolutamente idoneo allo scopo. Jason dodicenne gioca alla console, ma quando la mamma si mette sul divano con un raccoglitore in mano è felice perché sa che in quelle storie non ci sono streghe cattive che possono far del male a lui o al piccolo fratello. Tommy di suo padre sa poco o nulla  e forse lo immagina come una specie di marinaio che vive in uno di quegli strani bellissimi posti di cui sente tanto parlare.


 Un mondo fatato fatto di incantevoli boschi di conifere punteggiati da un tema pois di bacche selvatiche che il buon Dio si è divertito a dipingere nella pausa domenicale, con molta probabilità, verso l’ora del te.
Se vi trovaste per caso in questa splendida zona del sud della provincia di Manitoba nel Canada centrale e non sapreste minimamente orientarvi, non vi chiamereste Arthur e non sareste nipote di un valente artigiano del legno austriaco emigrato qui circa settantenni fa. Dico questo perché Arthur che di mestiere fa il postino e da tutti conosciuto come “Arthur il postino”, conosce a menadito questi enormi spazi intorno alla sua abitazione fiabesca costruita ed intagliata con maestria rinascimentale dall’omonimo nonno.

Arthur ha quaranta anni da oltre quattro decenni, compie gli anni puntualissimo lo stesso giorno e dedica tutta la restante parte dell’anno ad invecchiare pensando che prima o poi arriverà quel giorno nel quale ricomincerà il conteggio.
Il postino federale canadese Arthur Hertzinger matricola CA1267 MA-112 è un architetto della fantasia perché ama fantasticare su tutto e tutti creando scacchiere di parole e vicende di pedine degne del miglior Bartezzaghi  .

 Da tre anni il nostro postino frequenta uno dei centri per l’integrazione del suo piccolo paese St . Clements  perché ama conoscere storie, vicende e tradizioni di molti immigrati da tutte le parti del mondo: un orgoglio per la ragione del Manitoba. Forse non tutti sanno infatti che la provincia  del Manitoba ha finalmente abbandonato il suo posto di cenerentola delle province canadesi per ricchezza prodotta e qualità della vita (comunque molto elevata) grazie ad una incredibile e lungimirante  politica di integrazione controllata e partecipativa che porta avanti da circa 20 anni: un esempio emblematico e virtuoso di capitalizzazione della solidarietà e della integrazione.
Torniamo al postino adesso . Arthur ama in particolare le fiabe per bimbi che ama anche scrivere per diletto. Ma ama maggiormente quando se le fa raccontare direttamente dai molti figli che gli immigrati africani od asiatici, portano con se dai loro lontani paesi. Il sig. Hertzinger inoltre è da sempre un collezionista di francobolli e ha contagiato con la sua mania molti di questi bimbi apprendisti canadesi grazie a diversi regalini filatelici.

Ogni volta che porta la corrispondenza in giro per i pochi abitanti disseminati in un ampio raggio, Arthur chiede ai rispettivi destinatari di conservargli i francobolli arrivati da ogni parte del mondo per poterli regalare ai suoi allievi collezionisti al centro per l’integrazione.

Una splendida bimba africana originaria del Kenya , Pulliam , regala sempre dei bellissimi disegni per Arthur con delle dediche bellissime, nell’ultimo di questi piccoli capolavori ha disegnato un postino bianco bianco che portava dei regali ad una principessa color marroncino con folte trecce nere. La dedica diceva:
“Caro babbo Natale fammi trasformare in una lettera così il postino Arthur mi regala i francobolli e mi spedisce in Kenya dove gioco sempre con la mia nonna Arawi che mi vuole tanto bene e che non vedo più da tanto tempo. Ti prometto sarò bravissima “  

 

 

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